martedì 23 marzo 2010

Governare il deserto


Tempo fa avevo aperto un piccolo dibattito sugli spazi e le politiche che mancano per l’arte contemporanea.
Un ennesimo episodio ce lo conferma: si dà il caso che a Civitella d’Agliano, Fata Morgana, un’associazione di giovani curatori e studiosi d’arte contemporanea organizzino un festival, Accenni di Contemporaneo, che ha raggiunto l’anno scorso la sesta edizione chiamando a partecipare ogni anno molti artisti tra affermati ed emergenti. E fino a qui, è già qualcosa di eccezionale, poiché Civitella non è di certo la culla della cultura contemporanea ma, grazie a questa realtà, ogni anno diventa teatro di uno dei pochi progetti realmente contemporanei del territorio. Ma il Comune ha deciso che, dopo che per anni aveva concesso la Torre dei Monaldeschi come spazio espositivo quest’anno la manifestazione debba traslocare in un parcheggio, tra una discarica e un autolavaggio. Ora, va bene la street art, vanno bene i non luoghi, ma questo è troppo. Ciò significa che il Comune si è addirittura prodigato per farsi beffe di una manifestazione culturale, denigrandola implicitamente e concedendogli non lo spazio richiesto, bensì un parcheggio anonimo.
Di fronte alle solite retoriche della “Tuscia terra d’arte e cultura”, dei “giovani come risorsa”, quanto accaduto ci dimostra che la limpida ignoranza di molti esponenti politici, inadatti al ruolo che ricoprono, non potrà mai garantire l’adeguata valorizzazione della ricerca artistica contemporanea, del territorio e della sua storia, di progettualità innovative che cercano di veicolare nuove ricerche al fine di far diventare Viterbo e la sua provincia un territorio avvezzo al contemporaneo.
La sorte di un progetto di questo tipo, in un ambito territoriale come il nostro, veramente povero di iniziative simili, non può essere affidato ad una valutazione densa di pregiudizi e assolutamente priva di ogni cognizione di causa. Cosa dovrà accadere ancora perché Accenni di Contemporaneo e realtà come queste chiudano per sempre o si trasferiscano altrove? Sarebbe di certo una vittoria per quegli amministratori, governare un deserto.

Piccola postilla:
Anni orsono Civitella d'Agliano era diventata la "culla del contemporaneo" (per modo di dire) grazie ad un progetto che negli anni ha coinvolto alcuni tra i più importanti artisti italiani (Uncini, Mochetti, Consolazione e molti altri) e stranieri e contemplava la residenza di questi artisti che rimanevano a contatto con la popolazione e con giovani artisti e studenti di diverse accademie per diversi giorni. Un'occasione unica, mal sfruttata e lasciata morire sempre grazie alla lungimiranza dei nostri amministratori. Negli ultimi anni le opere lasciate al comune sono state abbandonate e disperse. E' il caso dell'opera di Uncini, oggi esposta nella piazza del paese, ritrovata nella discarica proprio da alcuni membri di Fata Morgana. La storia si ripete.
Nella foto
Botto e Bruno - "House where nobody lives", 2001

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